Giacomo balla - valutazioni e quotazioni

Siamo interessati alle opere di Giacomo Balla. 

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Se vuoi conoscere le quotazioni delle opere di Giacomo Balla, eccoti una guida semplice e intuitiva

 

GUIDA ALLE QUOTAZIONI DELLE OPERE DI GIACOMO BALLA

 

Innanzitutto per avere una visione completa delle quotazioni delle opere di Giacomo Balla, è giusto fin da ora indicare il tipo di opere che ha prodotto e i periodi, così da poter distinguere precisamente le opere più di valore da quelle meno quotate.

Per quanto riguarda la tipologia di opere, Giacomo Balla è stato un artista poliedrico. Ha infatti realizzato opere su tela e tavola, disegni su carta, opere grafiche, sculture e addirittura mobili.

Per quanto riguarda i periodi, si possono facilmente distinguere nella carriera di Giacomo Balla due macro-periodi, uno astratto-futurista e l’altro figurativo.

A loro volta, si possono distinguere in:

  1. Periodo figurativo pre-futurismo ( da fine ‘800 al 1910 circa)
  2. Periodo futurista (dal 1910/11 circa al 1919)
  3. Periodo tardo-futurista (dal 1920 in poi)
  4. Periodo tardo-figurativo (dal 1920 in poi)

 

Quotazioni delle opere su tela e tavola di Giacomo Balla

 

Il periodo figurativo pre-futurista

Per ordine cronologico partiremo dall’analizzare le quotazioni delle opere del periodo figurativo pre-futurista di Giacomo Balla, ovvero dalla fine dell’800 al 1910 circa.

Attualmente il record per una tela/tavola di questo periodo è di 4,2 milioni di euro, prezzo realizzato per un capolavoro di 100x100 cm del 1908.

Al di là dei capolavori, che come sempre superano le medie, si può dire che di norma una tela/tavola di Giacomo Balla inserita nel mercato può avere una quotazione che oscilla fra i 10.000 euro ed i 500.000 euro.

 

Il periodo Futurista

 

Il Periodo Futurista di Giacomo Balla è indubbiamente quello più ricercato dai collezionisti. Il record per una tela/tavola realizzata in questo periodo è infatti, non a caso, l’aggiudicazione più alta mai registrata per un opera di Giacomo Balla. Risale al 2013, quando negli stati uniti un’opera del 1913, 70x100 cm, fu venduta per 8,5 milioni di euro.

Di norma i dipinti di Balla realizzati in questo periodo possono avere una quotazione che va dai 15.000 euro fino ad 1 milione di euro.

 

Il periodo tardo-figurativo e tardo-futurista

 

Dagli anni 20 in poi, i dipinti di Balla cominciano ad avere quotazioni meno elevate. Il periodo tardo futurista, dal 1925 in poi, registra quotazioni che possono oscillare tra gli 8.000 euro ed i 250.000 euro. Il record attualmente realizzato per un opera tardo futurista di Giacomo Balla è di 400.000 euro circa, per un opera del 1926 di 150x200 cm.

Un opera del periodo figurativo tardo di Giacomo Balla, dagli anni ’20 in poi, può valere in media tra i 5.000 euro ed i 60.000 euro. Attualmente il record per un dipinto del periodo tardo-figurativo è di 160.000 euro circa, per una tela di 140x100 cm del 1926.

 

Quotazioni delle opere su carta realizzate da Giacomo Balla

 

Il Periodo figurativo pre-futurista

Il record di vendita per un opera su carta di Giacomo Balla appartenente a questo periodo è di 400.000 euro, cifra spesa nel 1990 per un pastello su carta di 130x61 cm, realizzato nel 1908. Purtroppo negli anni i collezionisti hanno perso sempre più interesse nei confronti dello stile figurativo, prediligendo invece quello astratto, ed oggi in media è più comune trovare le opere di Giacomo Balla realizzate in questo periodo tra i 4.000 euro ed i 100.000 euro

 

Il periodo Futurista

Il record di vendita per un opera su carta di Giacomo Balla realizzata nel pieno periodo futurista, ovvero tra il 1911 ed il 1920, è di 1,5 milioni, cifra spesa nel 2015 per un acquarello su carta di 81x61 cm realizzato nel 1914. A tal proposito, è interessante sottolineare che la stessa opera era stata proposta è venduta nel 1999 realizzando in quell’occasione poco più di 700.000 euro, facendo registrare in 15 anni un incremento del 100% della quotazione…non male. In media, le quotazioni delle opere di Balla realizzate in questo periodo oscillano tra i 6.000 euro ed i 200.000 euro.

 

Il periodo tardo-figurativo

Successivamente, già dagli anni ’20, Balla ricomincia gradualmente a dipingere opere in stile figurativo. Le opere di questo periodo hanno quotazioni minori rispetto a quelle del periodo pre-futurista. A testimonianza di ciò, il record di vendita per un opera su carta di questo periodo è di 50.000 euro, per una tecnica mista su cartone realizzata nel 1934 di 67x118 cm. In media, le opere su carta di questo periodo possono trovarsi sul mercato con valutazioni che oscillano dai 1.000 euro ad i 25.000 euro.

 

Il periodo tardo-futurista

Per quanto riguarda le quotazioni dei disegni realizzati da Balla nel periodo tardo-futurista, queste possono oscillare tra i 4.000 euro ed i 100.000 euro. Attualmente il record per un opera su carta di questo periodo è di 130.000 euro, cifra spesa per una carta di 65x155 cm del 1924.

 

Quotazioni delle sculture e dei mobili realizzati da Giacomo Balla

 

Come tanti altri artisti futuristi, Giacomo Balla è stato molto poliedrico e spesso si è confrontato anche con la scultura e addirittura con il design, realizzando splendidi mobili. Attualmente il record di vendita per una scultura di Giacomo Balla ammonta a circa 2 milioni di euro, cifra spesa per una scultura del 1915 di 82 cm di altezza. In media, una scultura o un mobile di Giacomo Balla può avere una quotazione che oscilla tra i 1.000 euro ed i 30.000 euro.

 

Quotazione delle grafiche di Giacomo Balla

 

Giacomo Balla ha realizzato alcune splendide grafiche. Il record attuale per un’opera grafica di Giacomo Balla è di 4.600 euro per una serigrafia di 54x100 cm. In media, una grafica di Giacomo Balla può valere tra i 100 euro ed i 500 euro.

 

 

BIOGRAFIA

 

Nasce a Torino il 18 Luglio del 1871. La sua formazione avviene all’Accademia Albertina di Belle Arti e al Liceo Artistico di Torino. Nel 1895 si trasferisce a Roma dove lavora per vari anni come illustratore, caricaturista e ritrattista. Nel 1899 le sue opere vengono presentate alla Biennale di Venezia e all’Esposizione Internazionale di Belle Arti di Roma. Nel 1900 si trasferisce a Parigi per 7 mesi. Nel 1903 e 1904 insegna a Severini e Boccioni la tecnica pittorica del Divisionismo. Nel 1904 espone al Glaspalast di Monaco e alla Internationale Kunstausstellung di Dusseldorf. Nel 1909 espone al Salon d’Automne di Parigi. Nel 1910 firma il manifesta del futurismo con Boccioni, Severini, Carra e Russolo, ma esporrà con i futuristi solo a partire dal 1913. I primi dipinti astratti sulla luce li dipinge durante i suoi soggiorni a Londra e Dusseldorf nel 1912. Espone nel 1913 a Berlino e Rotterdam. Solo nel 1914 prende parte alla Prima Esposizione Libera Futurista presso la Galleria Sprovieri di Roma. Comincia a realizzare sculture e mobili. Con Fortunato Depero, nel 1915, redige il manifesto Ricostruzione Futurista dell’Universo. Successivamente espone nei maggiori musei e gallerie d’Europa e degli Stati Uniti. Muore a Roma nel 1958