Valutazione Remo Brindisi
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Biografia
Remo Brindisi (Roma, 25 aprile 1918 – Lido di Spina, 25 luglio 1996) è stato uno dei maestri della pittura italiana del secondo Novecento. Nato da famiglia abruzzese, ha frequentato la Scuola d’arte Mario dei Fiori a Penne, l’Accademia di Belle Arti di Roma e l’Istituto Superiore d’Arte per l’illustrazione del Libro a Urbino. La sua formazione artistica si è arricchita grazie a viaggi di studio a Firenze, Parigi e Venezia, città che hanno profondamente influenzato il suo stile. Dopo la prima mostra personale a Firenze nel 1940, presentata da Eugenio Montale, Brindisi ha esposto in importanti gallerie italiane e internazionali, tra cui Milano, Venezia, Roma, Parigi, Nizza, Il Cairo e San Paolo del Brasile.
La pittura di Remo Brindisi si distingue per una forte impronta espressionista e per l’appartenenza alla Nuova Figurazione internazionale. I suoi temi ricorrenti sono le figure, i volti, i paesaggi, le "Venezie", gli "Oppositori", i "Pastorelli" e le "Maternità", con una particolare attenzione ai temi sociali e politici. Tra le opere più celebri, il ciclo "Storia del Fascismo" (1957-1962) e le quattordici tele della "Via Crucis" (1956-1957), che testimoniano la sua sensibilità verso la sofferenza collettiva e la dimensione epica della storia. Brindisi ha anche creato simboli religiosi portati in processione il Venerdì Santo a L’Aquila.
Nel corso della sua carriera, Remo Brindisi è stato riconosciuto a livello internazionale e oggi a lui sono dedicati istituti scolastici e strade in diverse città italiane. La sua attività si è svolta principalmente tra Milano e il Lido di Spina, dove è deceduto nel 1996. La sua opera continua a essere oggetto di studio e di apprezzamento da parte di critici e collezionisti, confermandolo come uno dei pittori più significativi della scena artistica italiana del Novecento.
La pittura di Remo Brindisi si distingue per una forte impronta espressionista e per l’appartenenza alla Nuova Figurazione internazionale. I suoi temi ricorrenti sono le figure, i volti, i paesaggi, le "Venezie", gli "Oppositori", i "Pastorelli" e le "Maternità", con una particolare attenzione ai temi sociali e politici. Tra le opere più celebri, il ciclo "Storia del Fascismo" (1957-1962) e le quattordici tele della "Via Crucis" (1956-1957), che testimoniano la sua sensibilità verso la sofferenza collettiva e la dimensione epica della storia. Brindisi ha anche creato simboli religiosi portati in processione il Venerdì Santo a L’Aquila.
Nel corso della sua carriera, Remo Brindisi è stato riconosciuto a livello internazionale e oggi a lui sono dedicati istituti scolastici e strade in diverse città italiane. La sua attività si è svolta principalmente tra Milano e il Lido di Spina, dove è deceduto nel 1996. La sua opera continua a essere oggetto di studio e di apprezzamento da parte di critici e collezionisti, confermandolo come uno dei pittori più significativi della scena artistica italiana del Novecento.