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Martirio di San Lorenzo
L'opera è corredata da Attestato di Libera Circolazione.
La tavola, parte di uno spartito di predella, raffigura il martirio di San Lorenzo, rappresentato mentre viene bruciato vivo su una graticola, posto al centro di una composizione fortemente simmetrica. Ai suoi lati si trovano i carnefici intenti nell’esecuzione, mentre un angelo scende dal cielo in segno di intervento divino o di consolazione celeste. La scena è animata da due gruppi laterali: a sinistra, è riconoscibile la figura di Papa Sisto II accompagnato da dignitari e personaggi ufficiali; a destra, un gruppo di soldati tra cui uno con uno scudo recante l’iscrizione SPQR, chiaro riferimento all’autorità romana.
L’attribuzione all'ambito dello Pseudo Ambrogio di Baldese rimanda a una cerchia di artisti attivi a Firenze tra la fine del XIV e gli inizi del XV secolo, caratterizzata da un linguaggio stilistico che unisce elementi tardogotici con suggestioni proto-rinascimentali. L’opera è stata pubblicata e schedata nell'Archivio Fotografico Federico Zeri (n. 3565), punto di riferimento fondamentale per studi e attribuzioni.
La tavola, parte di uno spartito di predella, raffigura il martirio di San Lorenzo, rappresentato mentre viene bruciato vivo su una graticola, posto al centro di una composizione fortemente simmetrica. Ai suoi lati si trovano i carnefici intenti nell’esecuzione, mentre un angelo scende dal cielo in segno di intervento divino o di consolazione celeste. La scena è animata da due gruppi laterali: a sinistra, è riconoscibile la figura di Papa Sisto II accompagnato da dignitari e personaggi ufficiali; a destra, un gruppo di soldati tra cui uno con uno scudo recante l’iscrizione SPQR, chiaro riferimento all’autorità romana.
L’attribuzione all'ambito dello Pseudo Ambrogio di Baldese rimanda a una cerchia di artisti attivi a Firenze tra la fine del XIV e gli inizi del XV secolo, caratterizzata da un linguaggio stilistico che unisce elementi tardogotici con suggestioni proto-rinascimentali. L’opera è stata pubblicata e schedata nell'Archivio Fotografico Federico Zeri (n. 3565), punto di riferimento fondamentale per studi e attribuzioni.
tempera e oro su tavola
cm 24,5x65,5 - con cornice cm 36,5x78,5
Provenienza:
già collezione G. Sterbini; collezione Lupi; collezione privata, Roma
già collezione G. Sterbini; collezione Lupi; collezione privata, Roma
Bibliografia:
Pubblicato in Fondazione Zeri n. 3565
Bibliografia di riferimento:
L. Pisani, Pittura tardogotica a Firenze negli anni trenta del Quattrocento: il caso dello Pseudo‑Ambrogio di Baldese, in Mitteilungen des Kunsthistorischen Institutes in Florenz, 45, 1/2 (2001), pp. 1‑36
J. Pope-Hennessy, Italian Gothic Painting, Phaidon Press, 1955
G. Morelli, La Pittura Gotica a Firenze, Firenze, Sansoni, 1984
Pubblicato in Fondazione Zeri n. 3565
Bibliografia di riferimento:
L. Pisani, Pittura tardogotica a Firenze negli anni trenta del Quattrocento: il caso dello Pseudo‑Ambrogio di Baldese, in Mitteilungen des Kunsthistorischen Institutes in Florenz, 45, 1/2 (2001), pp. 1‑36
J. Pope-Hennessy, Italian Gothic Painting, Phaidon Press, 1955
G. Morelli, La Pittura Gotica a Firenze, Firenze, Sansoni, 1984
Asta Live 195
IMPORTANTI DIPINTI ANTICHI | Opere provenienti da una storica collezione romana e altre prestigiose committenze
Roma, Palazzo Celsi, mar 2 Dicembre 2025
TORNATA UNICA 02/12/2025 Ore 17:00
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