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San Luigi Gonzaga

Nel corso del Seicento, l’immagine a stampa di San Luigi Gonzaga divenne uno strumento di devozione popolare molto diffuso, in particolare tra i fedeli più umili, che non potevano accedere alle reliquie del giovane gesuita, morto in fama di santità nel 1591. Le prime raffigurazioni lo presentavano in atteggiamenti di preghiera, assorto nella contemplazione del Crocifisso, spesso vestito con l’abito religioso gesuitico e associato a simboli come il giglio, il teschio o altri strumenti di penitenza. Queste immagini avevano la funzione di esprimere la sua purezza, la rinuncia al mondo e il fervore spirituale, e furono fondamentali nella diffusione del suo culto fino alla canonizzazione nel 1726.
Nel dipinto in esame, San Luigi Gonzaga è rappresentato di profilo, a mezzo busto, immerso in un’intensa contemplazione del Crocifisso che tiene tra le mani. L’espressione è assorta, raccolta, e comunica una profonda unione mistica con la Passione di Cristo, tema centrale della spiritualità aloisiana. Su un tavolo è posato un giglio bianco, simbolo di purezza e castità, virtù distintive del santo. La figura è incorniciata da angeli, che ne esaltano la destinazione alla gloria celeste. L’intera scena è costruita con sobrietà, ma con un forte impatto spirituale, secondo i canoni della devozione gesuitica e della pittura sacra post-tridentina: il santo è ritratto privo di ornamenti mondani, ma con una solennità interiore che lo eleva a modello esemplare di giovinezza santa, interamente offerta a Dio.
Olio su tela
138x100 cm
Bibliografia:
Gianluigi Arcari e Umberto Padovani, L'Immagine a estampa di San Luigi Gonzaga, vol. I, L'oggetto di devozione, Mantova, Gianluigi Arcari Editore, 1997
€ 1.000,00 / 2.000,00
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Asta Live 171

Dipinti Antichi

Roma, Palazzo Celsi, mar 20 Maggio 2025
TORNATA UNICA 20/05/2025 Ore 15:00
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