Giò Pomodoro

Giò Pomodoro, nato come Giorgio Pomodoro il 17 novembre 1930 a Orciano di Pesaro, è stato uno dei più importanti scultori astratti italiani del XX secolo. Dopo essersi trasferito con la famiglia a Pesaro nel 1945, studiò presso l'Istituto Tecnico per Geometri e imparò la cesellatura in una bottega di orafi. Nel 1954, dopo la morte del padre e un breve soggiorno a Firenze, dove conobbe l'architetto Gigliola Gagnoni, sua futura moglie, si stabilì a Milano. Qui iniziò a esporre le sue opere in importanti gallerie come la Galleria Numero di Firenze e le gallerie Montenapoleone e del Naviglio a Milano, oltre che a Venezia e Roma. La sua produzione artistica spazia dalla scultura alla scenografia, passando per l'oreficeria e l'incisione, caratterizzata da una continua sperimentazione di materiali e forme. Collaborò con il fratello Arnaldo Pomodoro e con artisti di rilievo del panorama italiano, partecipando a mostre del gruppo Continuità e collaborando con riviste d'arte. Morì a Milano nel 2002, lasciando un'eredità artistica di grande rilievo nel contesto dell'arte astratta internazionale.