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Sacra Famiglia con Santa Caterina d'Alessandria e San Giovannino

L'opera è corredata da Attestato di Libera Circolazione

Questa intensa scena sacra raffigura il Matrimonio mistico di Santa Caterina d'Alessandria, soggetto devozionale molto diffuso tra la fine del Quattrocento e l'inizio del Cinquecento. L'opera si distingue per la delicatezza dei gesti e la disposizione equilibrata dei personaggi. A sinistra, inginocchiata in atteggiamento devoto, Santa Caterina sostiene la palma del martirio con la mano poggiata sulla ruota del suo supplizio. Al centro della scena siede la Vergine Maria, serena e composta, che sorregge in grembo Gesù Bambino, il quale prende il volto della santa tra le mani e si inclina per baciarla, un atto che sostituisce il più comune simbolo dell'anello nuziale e accentua la dimensione mistica dell'unione spirituale tra la santa e Cristo.
Alla destra della Vergine, San Giovannino indica Gesù con un gesto eloquente. Questo gesto è accompagnato dall'iscrizione in basso: "Ecce Agnus Dei, (qui tollit) peccata mundi - Ecco l'Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo -, tratta dal Vangelo di Giovanni (1,29), che rafforza la funzione profetica del Battista e sottolinea la centralità di Cristo nella scena. San Giuseppe, assorto e silenzioso, osserva la scena con sguardo contemplativo.
Sosteniamo l'attribuzione fatta in passato da Federico Zeri a Giacomo Francia, in quanto il dipinto presenta tratti stilistici coerenti con la produzione del pittore bolognese. Giacomo Raibolini, noto come Giacomo Francia, fu attivo a Bologna nella prima metà del Cinquecento. Dopo la morte del padre Francesco Francia (1517), proseguì l’attività della bottega familiare insieme al fratello Giulio, contribuendo a diffondere e aggiornare il linguaggio pittorico ereditato, in dialogo con le novità del Rinascimento maturo. La sua opera si caratterizza per una pittura equilibrata, dai toni delicati, attenta alla grazia delle figure e alla compostezza delle composizioni. Quest'opera trova paragone con altre rappresentazioni dello stesso soggetto, in particolare quelle conservate presso la Pinacoteca Nazionale di Bologna e la Pinacoteca Nazionale di Cracovia, evidenziando la continuità stilistica e la capacità dell’artista di armonizzare devozione, compostezza e lirismo.
Numerose opere di Giacomo Francia sono oggi conservate presso la Pinacoteca Nazionale di Bologna, la Galleria Nazionale di Parma e in collezioni pubbliche e private in Italia e in Europa, testimoniando la diffusione e l’apprezzamento della sua pittura equilibrata e raffinata nel contesto del Rinascimento bolognese maturo.

olio su tavola
cm 102,5x71,5 - con cornice cm 126x96
Provenienza:
già collezione G. Sterbini; collezione Lupi; collezione privata, Roma
Bibliografia:
Pubblicato in Fondazione Zeri n. 29068

Bibliografía di riferimento:
Michael Bryan, Dictionary of Painters and Engravers, Biographical and Critical (Volume II L-Z), a cura di Walter Armstrong & Robert Edmund Graves, York St. 4, Covent Garden, London; Original from Fogg Library, Digitalizzato 18 maggio 2007, George Bell and Sons, 1889, p. 341
E. Negro, N. Roio, Francesco Francia e la sua scuola, Bologna: Consorzio fra le banche popolari dell'Emilia Romagna-Marche, 1998, monografia, 1998, 285, a cura di Vera Fortunati Pietrantonio, Casalecchio di Reno Grafis, 1986, monografia, 1986, Giacomo e Giulio Raibolini detti i Francia, pp. 29-57
€ 15.000,00 / 20.000,00
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