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Madonna col Bambino in Gloria

Marco Cardisco è stato un pittore calabrese, attivo principalmente a Napoli e membro della Corporazione dei pittori napoletani, nonché uno dei pochi artisti meridionali citati da Giorgio Vasari nelle Vite. Si formò a Napoli aggiornandosi sugli stilemi della pittura iberico-lombarda e sui primi tentativi di un ingenuo raffaelismo locale, ricevendo influenze decisive da Polidoro da Caravaggio. La sua attività documentata inizia nel 1520 e si sviluppa tra Napoli, Roma e altre località del Sud Italia. Tra le sue opere principali si ricordano la Madonna in gloria col Bambino e San Giovannino, la Disputa di S. Agostino a Capodimonte e il ciclo della cappella della Concezione (o Turchi) in Trinità dei Monti a Roma. Fu anche maestro di Pietro Negroni e console della Corporazione dei pittori napoletani fino alla morte nel 1542.
Quest'opera si colloca intorno al 1530, periodo in cui Marco Cardisco esprime uno stile elegante, equilibrato e luminoso, con influenze leonardesche e romane filtrate attraverso la sensibilità napoletana. L’artista bilancia devozione e armonia formale, prestando particolare attenzione al colore e alla resa emotiva dei personaggi sacri.
La tavola raffigura un’iconografia molto diffusa: la Madonna siede sulle nuvole ed è circondata da angeli, mentre tiene in braccio il Bambino Gesù. Il dipinto si distingue per una composizione equilibrata e centrale, con la Vergine piuttosto monumentale ma non rigidamente classica, caratterizzata per la morbidezza delle forme. Il Bambino, dal volto dolce e giovanile, è collocato al centro e, insieme ai cherubini che lo circondano, mostra uno sguardo dolce e giovanile. I cherubini intorno alla Vergine e al Bambino sembrano creare un gioco di sguardi, contribuendo a rendere la scena più armoniosa e viva. Lo spazio appare compatto e poco profondamente prospettico, tipico della pittura del Sud Italia del periodo.
Lo stile riflette l’interpretazione della 'maniera moderna', influenzata da artisti come Polidoro da Caravaggio e Cesare da Sesto e si può confrontare con la Madonna in gloria col Bambino e San Giovannino 1525-30 ca. in Collezione Borbone al Museo di Capodimonte per la composizione centrale e equilibrata, la monumentalità armoniosa delle figure, l’uso luminoso del colore, la morbidezza dei volumi e la resa emotiva dei personaggi, in particolare nel rapporto tra la Vergine, il Bambino e gli angeli, che creano un gioco di sguardi e relazioni molto vivo e coinvolgente.
olio su tavola centinata
cm 164x113 - con cornice cm 176x125,5
Provenienza:
già collezione G. Sterbini; collezione Lupi; collezione privata, Roma
Bibliografia:
Pubblicato in Fondazione Zeri n. 38093

A. Venturi, La Galleria Sterbini in Roma. Saggio illustrativo, 1906, pp. 196-199, n. 50 fig. 81
€ 8.000,00 / 12.000,00
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