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Giuseppe e la moglie di Putifarre
Il dipinto raffigura la moglie di Putifarre nel momento in cui trattiene per la veste lo schiavo Giuseppe, in un disperato tentativo di sedurlo trascinandolo verso il proprio letto. Il soggetto è tratto dall'Antico Testamento (Gen 39,7-20). Giuseppe, figlio di Giacobbe, dopo essere stato venduto dai fratelli, divenne schiavo al servizio di Putifarre, consigliere del faraone in Egitto. La moglie di Putifarre si innamorò di Giuseppe e cercò di sedurlo, ma lui la respinse. Invece di accettare il rifiuto, lei calunniò Giuseppe, accusandolo di attentare al suo onore e facendolo imprigionare. Esiste un’opera analoga, registrata negli archivi F. Zeri (c.i. F1768) e conservata in collezione privata, raffigurante lo stesso soggetto e di dimensioni simili. Secondo una perizia di Federico Zeri, l’opera è attribuibile ad Alessandro Turchi, detto l’Orbetto, e può essere riferita alla sua fase matura, successiva al trasferimento a Roma. Zeri osserva come l’artista abbia realizzato ulteriori versioni del medesimo soggetto, su supporto in lavagna, sebbene nessuna di queste raggiunga la qualità dell’opera in questione.
olio su tela
cm 41x50 - con cornice cm 51x60cm
Bibliografia:
Giovanni Romano, catalogo a cura di, Pittura italiana del '600, Giorgio Morandi e Associati, Modena, 1990, p. 247
Eugenia Acquaviva Gaudenzio, Alessandro Turchi: un pittore veronese nella Roma del Seicento, Edizioni CSSR, Roma, 1962
Giovanni Romano, catalogo a cura di, Pittura italiana del '600, Giorgio Morandi e Associati, Modena, 1990, p. 247
Eugenia Acquaviva Gaudenzio, Alessandro Turchi: un pittore veronese nella Roma del Seicento, Edizioni CSSR, Roma, 1962
Asta Live 171
Dipinti Antichi
Roma, Palazzo Celsi, mar 20 Maggio 2025
TORNATA UNICA 20/05/2025 Ore 15:00
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