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Raffigurazione di Santo

Il dipinto, che potrebbe raffigurare un San Filippo di cui non si vede il termine dell'attributo della croce, va ascritto al corpus delle opere del pittore Hendrick van Somer, formidabile interprete del linguaggio riberesco attivo in Italia nella metà del XVII secolo. Dietro al nome di van Somer si celano le identità di due figure distinte - entrambe di origine fiamminga ed entrambe operanti in Italia sotto l'egida del caravaggismo napoletano - ma non ancora disgiunte con precisione dalla ricerca critica. Al netto, dunque, delle differenze che si possono ravvisare all'interno delle opere riferite alla figura del Van Somer, che appunto corrisponderebbero a due diverse mani, il dipinto qui presentato risulta perfettamente confacente allo stile e alla qualità di molti lavori di certa attribuzione a noi noti. In particolare, la tela qui in esame dimostra la vicinanza con le serie di santi o discepoli a noi note (si vedano, ad esempio, i dipinti con San Giacomo Maggiore e Sant'Antonio Abate conservati presso il Museo di Capodimonte di Napoli, cfr. codice scheda belle arti numero 00626079, 00626077). Non è da escludere che l'opera qui proposta appartenga a una serie di Santi oggi dispersa. La grande qualità del dipinto, il vibrante incarnato e l'efficacia espressiva pongono van Somer tra i grandi interpreti del linguaggio di Jusepe de Ribera. 

Olio su tela
cm 38x50 - in cornice: cm 54x66
€ 3.000,00 / 5.000,00
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