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Sansone e Dalila

Mario Balassi si forma presso le botteghe di Jacopo Ligozzi prima, e di Matteo Rosselli poi, divenendo
successivamente allievo e stretto collaboratore di Domenico Cresti detto il Passignano.
Dai suoi maestri riprende in questo raro Sansone e Dalila una composizione sobria ed equilibrata, nonché
l'utilizzo di tinte morbide e sfumate. Tipica della scuola fiorentina del XVII secolo è inoltre l'acconciatura
raffinata delle due figure femminili, arricchita da tipici orecchini di perla a goccia.
Ad avvalorare l'attribuzione al Balassi concorrono oltre al caratteristico ductus nella resa degli incarnati
nivei, dalle intense ombreggiature grigiastre e nel fare dei panneggi; lo scorcio dell'eroe israelita,
prossimo a quello nel dipinto di stesso soggetto in collezione privata (Berti, cat.17).
Presso il Gabinetto disegni e stampe degli Uffizi è conservato un disegno con attribuzione certa al Balassi
(Berti, fig.33) che mostra delle affinità, non solo fisiognomiche, proprio con la figura di Dalila nel
presente dipinto.
Bibliografia: F. Berti, Mario Balassi (1604-1667). Catalogo completo dei dipinti e dei disegni, Frascione
Arte 2015
olio su tela
cm 118x147
€ 10.000,00 / 15.000,00
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